HOMO SAPIENS – L'EVOLUZIONE DELLA SPECIE

Trattasi di una ricca e singolare mostra dedicata all’evoluzione della specie umana. La sua storia evolutiva viene rappresentata anche attraverso una serie di fedeli ricostruzioni di ominidi a  grandezza naturale. A partire da 23 milioni di anni fa, dal Proconsul africanus , fino ai giorni d’oggi. L’esposizione presenta una serie veramente imponente di questi nostri antenati in atteggiamenti o posture dinamiche: Ardi (Ardipithecus ramidus – Pliocene – c. 4,4 milioni di anni fa, Lucy (Australopithecus afarensis – Pliocene – c. 3,9/2,9 milioni di anni fa), Homo habilis (Paleolitico inferiore – c. 2,8/1,5 milioni di anni fa), Homo ergaster (c. 1,6 milioni di anni fa) , Homo neanderthalensis (Pleistocene – c. 40,000 anni fa), Homo sapiens (c. 200,000 anni fa sino ad oggi), e molti altri.

La mostra è anche arricchita da una serie di straordinari calchi di crani e dal loro confronto è possibile intuirne le sembianze dei nostri lontani progenitori. Si potrà notare come si è evoluta nel tempo la nostra postura, l’alimentazione e le abitudini sociali. Di eccezionale importanza è la ricostruzione dello scheletro seppur parziale di “Lucy”, l’Australopithecus afarensis, e di quella che doveva essere la sua struttura anatomica, il cui ritrovamento risale all’anno 1973, nel deserto etiope. Trattavasi di una femmina adulta alta 1,07 m con un peso di 28 kg, ritrovamento che ha influenzato profondamente lo studio e le teorie sulle origini della nostra specie.

Notevoli sono anche le rappresentazioni del nostro più stretto parente, l'uomo di Neanderthal, che ha abitato l’Europa e il bacino del Mediterraneo prima dell'Homo sapiens fino a 40.000 anni fa. Si trattava di individui robusti e tarchiati, adattati a vivere nelle rigide condizioni climatiche che interessavano l’Europa durante le Glaciazioni. La mostra è dotata anche di numerosi utensili in selce, materiale osseo e terraglia.

Questa esposizione, ritenuta di alto spessore didattico – scientifico nonché artistico, può anche accludere nella sua introduzione la fedele ricostruzione di Charles Darwin, seduto al tavolo di lavoro e vestito con indumenti d’epoca, mentre le fedeli ricostruzioni di ominidi sono ritratte in diversi naturali atteggiamenti di vita quotidiana, con la realizzazione di scenografie dove intorno a ripari temporanei si riunivano i piccoli clan o più nuclei familiari. È possibile ricostruire scenografie o diorami con scene di caccia.